Michelangelo Pili - Banda Musicale Casalanguida

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

Michelangelo Pili

Almanacco del bandista

MICHELANGELO PILI, TUBISTA TITOLARE NELL'ORCHESTRA DELLA RAI

Nel terzo appuntamento con l’Almanacco del Bandista, vi vogliamo raccontare di Michelangelo Pili, tubista molto affermato dell’Orchestra Sinfonica Rai di Torino.
Michelangelo nasce a Casalanguida il 30 ottobre 1910 da Gennaro e Concetta. Vive in via S. Bartolomeo con la famiglia e, correndo per i vicoli del paese, cresce tra note musicali assieme ai due fratelli Luigi e Ferdinando, anch’essi futuri suonatori, rispettivamente, di timpani e tromba bassa. Come tanti ragazzini di Casalanguida, impara ad amare la musica, studiando la tromba in Si bemolle sotto la guida dei maestri locali Vincenzo Forchetti e Alfonso D’Annunzio per poi entrare nella banda cittadina.
Successivamente, conscio di trarre i massimi frutti dal talento musicale, Michelangelo decide di cambiare strumento, passando al bassotuba, in modo da imprimere una svolta alla propria carriera.
Passa le estati della prima giovinezza girando l’Italia Centro-Meridionale, fiero di tenere sempre alto l’onore della “gloriosa Banda di Casalanguida”.
A 20 anni, durante il servizio militare, suona nella banda presidiaria di Bari diretta dal maestro Rubini, per poi rimanere in Puglia, conteso dai maggiori complessi regionali grazie alla sua notevole bravura, cui si accompagna una robusta determinazione
Così, per quattro anni, Michelangelo è tubista nel sodalizio di Gioia del Colle sotto la direzione del celebre maestro Carmelo Preite che, apprezzandone il valore, lo conduce con sé nel 1950 fino alla prestigiosa Banda Comunale di Venezia. La città lagunare è il trampolino di lancio verso il mondo orchestrale al Teatro La Fenice.
Sposa Concettina Vaini, originaria di Monteodorisio, dalla quale ha due figli, Gennaro e Sebastiano.
Nel 1950, dopo aver vinto il relativo concorso per il posto di bassotuba, approda all’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino, dove suona fino al 1970, quando va ufficialmente in pensione. Ma, nonostante si trasferisca a Roma per godersi il meritato riposo, le audizioni volte a trovare un degno successore falliscono e, così, celebri maestri, esortano la Rai a richiamare in servizio la squisitezza musicale di Michelangelo fino al 1978. In quell’anno a raccogliere la sua eredità, è addirittura un tubista giapponese.
Durante la sua lunga carriera ha la fortuna di conoscere i più grandi direttori del Novecento: Sergiu Celibidache (suo personale amico), Herbert von Karajan, Igor Stravinski ,Carlo Maria Giulini, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Georges Prêtre e molti altri.
I colleghi di orchestra, estremamente colpiti dalla raffinata tecnica di Michelangelo, gli chiedono in quale conservatorio abbia conseguito il diploma. Il dotato tubista, privo di un percorso accademico replica loro, con un sorriso sornione, di essersi diplomato al Conservatorio di Policorvo. I colleghi perdono diottrie nel cercare sulla cartina geografica quella minuscola località, sita nel comune di Carpineto Sinello, dove è situato il famoso “Conservatorio di Policorvo”, ovviamente immaginario, e si stupiscono ulteriormente di quanto Michelangelo eccellesse, seppur privo di titolo.
Pur vivendo fuori, conserva un legame indissolubile con la natia Casalanguida, dove è ricordato per la sua personalità affabile, schietta e conviviale, oltre che per particolari virtuosismi musicali.
Infatti, durante le frequenti visite ai luoghi d’infanzia, delizia amici e giovani bandisti come i nostri Rodosi D’Annunzio e Franco Pomilio, che rievocano le strabilianti variazioni sul tema del Carnevale di Venezia con il bassotuba, strumento tecnicamente ostico per i passaggi di agilità, ma trasformato in veloce colibrì dal talento di Michelangelo.
Michelangelo Pili si spegne il 26 agosto1996 e riposa nel Cimitero Comunale della sua amata Casalanguida e lascia ai suoi concittadini un’eredità musicale di qualità e il lustro di aver portato in alto il nome della sua terra natia.

A cura di Lisa Pomilio, Rosalia Di Risio, Rodolfo D'Annunzio

Flag Counter
Torna ai contenuti | Torna al menu